La parola fine di Annulli Alessandro



Profilo Critico

Avrei potuto, certo che avrei potuto. Quante volte nella vita ci diciamo “avrei potuto”? La nostra esistenza, a pensarci bene, è un percorso, più o meno impervio, disseminato di una lunga seria di “avrei potuto”. Avrei potuto, per esempio, iniziare questa storia in un altro luogo, un altro tempo. In uno di quei momenti di perfetta solitudine, che, passato il disagio iniziale, di recente ho imparato ad apprezzare. In uno di quei luoghi magici, ma sia chiaro, ero solo io probabilmente a coglierne la magia, che mi hanno fatto buona compagnia in questi ultimi mesi. Luoghi all’apparenza così diversi tra loro, ma tutti in fondo accomunati dalla stessa caratteristica. Luoghi pensati per essere vissuti, o quantomeno attraversati, da folle o gruppi di persone che io riuscivo a cogliere in situazioni di totale isolamento. Nuotando in quella solitudine, come un pesce in un acquario, provavo a staccarmi dal ritmo frenetico dell’esistenza, dai quotidiani affanni, e mi sembrava di sentire in quel silenzio il rumore stesso della vita. O almeno così credevo.