L’ultima estate di Ferlini Vanes



Profilo Critico

L’amore impossibile, vissuto e perduto, mai dimenticato e ancora vivo nel presente è il tema dominante delle liriche raccolte nella silloge di Anna Facciolla "L’amore oltre". I ricordi di passioni giovanili (o forse di una sola grande passione?) riaffiorano nostalgicamente nell’anima della poetessa al solo passar vicino a una strada (quando ripasso/accanto a quella strada/ e vedo da lontano quello scorcio/ dove con te/ passavo i giorni miei/ sento una morsa e l’urto dei ricordi/ che quasi si percuote nello sterno), al ritorno di una stagione (ritorna Maggio/ e l’alito dai campi rinnovella/ quel magico sapore/ch’aveva il corpo tuo), all’apparire della luna (sempre la stessa luna!/quella che ci vedeva/la mano nella mano/bambine innamorate). È unamore declinato in tutte le sue sfaccettature, ora tenero e dolce, ora allegro e spensierato, ora carnale e appassionato, talvolta crudele e disperato perché irrealizzabile o non corrisposto, cantato da Anna Facciolla con versi per lo più brevi e incalzanti, uniti spesso tra di loro da un frequente uso anaforico della coniugazione "e" a evocare ancor di più la concitazione del sentimento. Un amore intenso, sofferto, vero. Un amore per "un maledetto uguale", un amore che va "oltre" le convenzioni.

“Il pianista intona Imagine di John Lennon. Le note scivolano sinuose tra i tavoli, nell’atmosfera rarefatta del tramonto screziato d’arancio, oltre le vetrate della sala climatizzata. Tintinnare lieve di posate e mormorii sommessi. Niente bambini, niente giovani chiassosi. La clientela appartiene a quell’età in cui, finalmente, si è compreso quali sono le cose davvero importanti nella vita.
Osservando il bronzo fuso del mare, Ettore trova un poco di sollievo. Il mare è sempre stato il suo migliore amico, a lui può confidare le pene più cupe e i pensieri che ormai, dopo settimane di sofferenza, hanno bisogno di liberarsi dalla gabbia angusta del cuore.
Strizza gli occhi, ostinandosi a fissare l’ultimo spicchio di sole scivolare dietro l’orizzonte liquido. I riflessi dorati muoiono all’improvviso, le scaglie d’argento lasciano il posto al turchese, al blu cobalto, al blu di Prussia.
Sempre più scuro, il mare inghiotte il sole e ogni respiro.
Il tramonto è troppo veloce in questa stagione pensa Ettore. Come la mia vita, adesso.”