Giacca senape anni ottanta di Ballerini Lucia



Profilo Critico

Nella silloge “Ti ho guardata dormire” Lucia Ballerini racconta il
suo dolore angosciato per la perdita di una persona cara,
presumibilmente la madre, che mai, però, viene esplicitamente
rivelata. La si coglie nelle azioni, nelle abitudini, negli oggetti
della sua quotidianità, nelle “tenere mani chiuse a croce”, nelle
“giovani caviglie sulle scale già vecchie … a dondolarci i figli”,
in una giacca senape anni ottanta, nel cappotto buono della
domenica … Ed è tutto ciò che suscita il ricordo, il senso del
vuoto e della mancanza, alimentando la pena e lo sgomento, il
dolore più profondo, ma allo stesso tempo tiene fisicamente e
spiritualmente legati alla persona perduta, intrecciando -come
dice Lucia Ballerini- fili invisibili tra noi e il suo altrove. È un
dolore intimo, silenzioso e dolcissimo quello restituito dai versi
eleganti e suggestivi di queste poesie, perché la poetessa, grazie
proprio all’intensità e alla pregnanza emotiva che è riuscita a
infondere nei particolari, ha avuto la capacità di renderci, oltre al
dolore, anche tutto l’amore possibile di un legame inscindibile.

Membro di Giuria

Massa, 3 maggio 2020

Prof.ssa MONICA SALVETTI

Giacca senape anni ottanta,
ancora ti dà luce
e dentro me, rifulge.

Ti fingi curiosa ma so
non t’invogliano più
stupidaggini di paese.

Tiepido il mio fiato
si sfalda, accompagna il tuo
e la mia vertigine, divampa.

Sentire a pelle
ogni lampo che ti ha colpita
al cuore, l’assillo

della tua bocca che ancora chiama
senza risposta
l’amore.