Dicotomia del fuoco di Vicaretti Umberto



Profilo Critico

Umberto Vicaretti, in possesso d’una sicura formazione filosofico-letteraria, è un nome forte nel panorama della poesia contemporanea sia per la qualità del linguaggio sia per le tematiche affrontate, mai scontate e sempre presentate con originalità. L’uomo Umberto Vicaretti, come poeta, si fa testimone del mondo con l’anafora “Ho attraversato questa terra” portando su di sé tutte le scorie del “Male” di ieri e di oggi con la speranza d’un sogno di pace che la storia nega. Allora il poeta invoca per sé “di questa terra esausta un palmo indenne”, in cui cantare la “fiamma” purificatrice che si chiarisce nella preghiera finale: “Lasciatemi così, / nel rogo ad ardere, / incendio che gentile mi consuma”. Due diversi fuochi canta Umberto Vicaretti: quello che distrugge (la bomba atomica) e quello che rigenera, di matrice greca. Così redento, il poeta redime giorni per altri e scala abissi per alleviare martìri eterni.

Concetti, questi, che sono presentati con un linguaggio prezioso e con immagini di sicura efficacia.

 Membro di Giuria

 Prof. FRANCO PEZZICA

I
Ho attraversato questa terra come
un Cristo senza il lampo dei prodigi,
né mappe per i transiti segreti.
Solo le croci, tutte, le ho portate
(sfogliavo appena l’alba e l’orologio
aveva ormai già tutto dissipato,
in un istante in cui s’eterna il Male,
il tempo d’Hiroshima e Nagasàki,
fermo il silicio in tutte le clessidre).
Ho attraversato questa terra mentre
da remote stazioni d’abbandono
interminato e flebile saliva
sommesso un coro d’anime smarrite:
Berghen-Belsen, Sant’Anna di Stazzema,
My Lai, Beslan, deserto di Srebrenica…
Qui sono stato un giorno a ricomporre
palpitanti coriandoli di cuori
e le disperse voci dei bambini,
confuse insieme al fumo dei camini,
in viaggio verso le costellazioni
(di Anna non rimase che un saluto,
superstiti soltanto le parole).

A quelle croci, all’utopia di pace,
chiedemmo immeritate redenzioni
giurando con la mano sopra il cuore.

Credemmo rifiorito il sogno.
Eppure,
bruciano ancora Gerico e New York.