Il caso Cartesio di Bondi Daniele
Profilo Critico
Stoccolma, dicembre 1649
“Avevate ragione voi: Cartesio deve essere ucciso!”
A causa del senso di colpa che gli macerava l’animo, il
cancelliere aveva parlato con lo sguardo rivolto verso il basso.
Dopo una lunga pausa, trovò il coraggio di alzare i suoi
mesti occhi azzurri e si spaventò a morte incrociando quelli
iniettati di sangue del pastore luterano.
Questi, lo sguardo spietato, esplose in un conato rabbioso.
“Che stupido siete stato a non ascoltarmi: quante volte
vi avevo detto che non bisognava permettergli di arrivare in
Svezia? Eh? Dovevate farlo uccidere sulla nave e gettarlo in
pasto agli squali. Ma voi no! Avete preferito accondiscendere
a quest’ennesimo vezzo della regina e solo ora vi rendete
conto delle terribili conseguenze di questa vostra scelta.”
Il cancelliere si sistemò le punte dell’ampio colletto di
pizzo quindi allargò le braccia. “Lo ammetto, ho peccato di
superficialità sottovalutando l’influenza che questo filosofo
avrebbe potuto esercitare sulla nostra sovrana.”
“Questo filosofo, come lo chiamate voi, è portatore di
idee rivoluzionarie che stanno facendo presa in tutta Europa:
sono ormai decine i professori universitari che stanno
buttando i testi di Aristotele per adottare i suoi! Ma lasciamo
perdere. Rispondete a questa domanda, piuttosto: com’è
che avete compreso solo ora la gravità della situazione?”