Il viaggio continua di Zavanone Guido
Profilo Critico
l viaggio continuava, ardito.
Navigavamo
per arcipelaghi di stelle, risucchiati
nello spazio e nel tempo dentro i giochi
alterni e opposti delle quattro forze
che ci governano, eppure
sembrava che seguissimo una rotta
ben calcolata, forse
un’orbita celeste. Ovunque fuochi
intorno a noi guizzavano a festa
occhieggiavano pungenti
piccole, neonate stelle.
A volte m’accadeva d’assopirmi. M’accoglievano
laghi d’ombra e d’azzurro che si aprivano
l’uno sotto l’altro come a Plivitze
congiunti da cascate
spumeggianti di luce. Era
uno sprofondare senza angoscia, un abbandono
tra care braccia, nulla
del disperato andare dentro al tunnel.
Inseguivo un sogno
ricorrente e folle: essere assunto
tra gli antichi eroi in una
fulgida costellazione, eternamente
ruotare insieme alle galassie.