Islaam di Sassano Francesca



Profilo Critico


Una storia appassionata e coinvolgente narrata da una nonna di oltre novant’anni in un racconto simile ad un diario in cui emerge il rapporto e la convivenza con la nipote Islaam.

Un racconto all’inizio difficoltoso ma che a poco a poco si trasforma in una complicità resa possibile dalla straordinaria forza della nonna.

Storia di affetti dove passato e presente si mescolano per dar vita ad un futuro migliore.

 





Membro di giuria



FIORELLA DEL GIUDICE

Quando si sono superati i novant’anni la vita appare una cosa sospesa. Per chi sta ancora bene, come me, è anche preziosa. Faccio fatica a dirlo, ma questa è forse la parte migliore del tutto. L’ho scoperto con rabbia ma senza ritardo.

Per questo non capisco l’ansia di mio figlio, l’urgenza che alla mia uscita di scena ci sia per forza un pubblico affettuoso.

Islaam, sua figlia e quindi mia nipote – proprio l’unica che ho – , è stata spedita qui.

Come abbia pensato giusto tutto questo, è solo il frutto di una mente allenata a scoprire e correggere gli intoppi delle altre, perciò lontana dai propri. /……./

Vorrei dire a Islaam tante cose, non so se in questo breve soggiorno riuscirò a farlo. E non è per il desiderio di parlare che ormai ho completamente perso. Lo faccio per lei, il passato degli altri aiuta nella misura in cui ci si arriva come una storia.

Ognuno di noi è la somma infinita di gesti consumati, una molteplicità di tensioni spesso contrastanti. Conoscere l’interpretazione degli altri non è deviarsi dalla propria, è andare avanti con maggiore consapevolezza.

I vecchi servono a questo, sono la memoria dei loro sentimenti. Se si abbattesse definitivamente il pudore dei sentieri della pelle, forse anche l’età sarebbe un dettaglio trascurabile.

Sono stata una donna trasgressiva, nel senso peggiore del termine, con il mio solo pensiero. Guardo Islaam e mi sento impreparata ad andare via, questa sua venuta qui da me è stata una rottura forte del mio equilibrio. I vecchi almeno pensano così, a un certo punto della propria vita sentono il bisogno di vivere le immagini – quelle proprie che raccolgono dal loro passato e quelle degli altri – e le persone che si amano, solo da lontano. Tutto avvolto nel proprio silenzio, con la certezza che il loro tempo sebbene breve è molto più ampio.