L’innocenza del fuoco di Caso Giovanni
Profilo Critico
Quando ci troveremo accanto al fuoco
ci accorgeremo, amico, che è dolcissimo
il silenzio che avvolge gli occhi e l’anima.
Le radici di fiamma hanno riverberi
di sogni che vivemmo, quando il giorno
ci spinse ai suoi domani.
Per le strade,
ascolta, è un lungo affanno, uno sgommare
di ruote, un impazzire di pensieri.
L’altezza della stanza è un turbinoso
spalancarsi di cieli. Qui non conta
l’oro dei saggi, il giubilo del dire,
la carne di parole senza lacrime.
A braccetto qui vanno i nostri palpiti,
battendo sulla pietra antichi zoccoli
di luna.
Non guardare alle mie mani
che si piegano al vento, che rammendano
giacche e sospiri. Anch’io più non ti osservo
vacillare al cantone, né mi fermo
a contarti le rughe. Amico, il tempo
è un urlo sovrumano, un ventre asciutto
da cui nasciamo ancora.
Nell’affresco
d’una luce che scioglie ombre e misteri
accostiamoci al cuore, all’innocenza
del fuoco. E più non geme, non invecchia
il corpo in tanta grazia, più non turba
l’ora del sonno. E quasi ci bisbiglia
il ciocco meraviglie d’infinito.