Brunilde dei fiori di Zanoncelli Francesco



Profilo Critico

L’ascesa era superba, su roccia sicura, anche se impegnativa.

Improvvise folate di vento freddo sembravano dare voce alle pietre, dove si insinuavano. Capì di essere vicino alla vetta, perché la cresta si fece più erta ed il ghiaccio più duro, non più misto a neve.

Si trovò con nient’altro che cielo intorno a sé. Stava per esplodere la luce.

Era sulla cima della Walker.

Si tolse lo zaino, il sole stava arrivando con forza e delicatezza, squarciando oscurità, dove le penombre, stanate dalla luce, fuggivano quasi strappate dalle rocce.

Cristiano rimase in piedi, non prima di aver tolto il flauto dallo zaino.

Intonò un brano di Mozart, per lui un inno alla luce.

Suonando si ascoltava. Sugli oltre 4000 metri della cima, il suono era leggero e pulito, senza sbavature. Per minuti le note rimbalzarono su rocce e anfratti. Poi Cristiano, pian piano spense il suono, non affaticato, ma colmo di una commozione che gli toglieva il respiro.