Il silenzio cambia voce di Rigamonti Giuliana
Profilo Critico
In questa sua opera l’autrice volge il suo sguardo a luoghi e ricordi delle terra amate e vissute. I suoi versi, profondi e incisivi, colgono luci e ombre, fissano colori e silenzi in una dimensione atemporale che invita il lettore al viaggio della conoscenza e del coraggio di vivere. E più che mai ad ascoltare il silenzio che “cambia voce, l’attesa perde / gli anni, le date cadono dai rami stagione / dopo stagione. Al limite della brughiera / un treno passa lento, come un respiro non / più trattenuto”.
La raccolta colpisce per la notevole forza espressiva e per la sapiente
capacità di comunicare stati d’animo suggestivi ed emozionali.
Membro di Giuria
Silvana Arata
Sulla maglia jacquard il pomeriggio sfuma
i colori. Sferruzza sempre sotto l’olmo
un occhio ai gomitoli, l’altro dietro ai giochi
bambini. Le voci misurano le ombre,
le ombre la panca di pietra, corpo
di un’attesa senza pietà. L’Ave di campane
suonate ancora a fune rimbalza da muro
a muro, come una palla vagabonda. Indecisa.
Esausta. Poi il silenzio, quello che nutre
da una vita e che galoppa dentro un sorriso
distante, più figlio dei figli, lama
e dolcezza.
Un giorno la donna pensò di fare
un maglione davanti all’oceano.
Finite le lane continua coi verdi e il blu
dell’acqua, ricopre il fondo delle basse
maree, giunge all’orizzonte, spiazza
il cielo testimone teso.
Il silenzio cambia voce, l’attesa perde
gli anni, le date cadono dai rami stagione
dopo stagione. Al limite della brughiera
un treno passa lento, come un respiro non
e dolcezza.
più trattenuto.