Rigamonti Giuliana

Brani

Più profilo critico


Opere

Il ciliegio dei baci rossi
2016

Premi

1° classificato
Libro edito di Poesia
2016

La poesia di Giuliana Rigamonti comincia a uscire in plaquette, in volumetti d’occasione (per le edizioni del Pulcinoelefante pubblica: Verde, 1998; Genesi, 1998; Colori, 1999; Le finestre di Chiloè, 2000; Girandola di prua, 2002; Risponderò per te, 2008; Parolepiombi, 2012; Prigioni, 2013; Sottili rossi, 2014; Il vuoto che danza, 2015), in raccolte (Cartoline postali, 1996; Transiti, 1997; Fogli di blues, 1998; Il sole di pietra, 1999) che hanno illustri prefatori, da Carlo Bo a Mario Luzi a Giuliano Gramigna. Numerosi sono i riconoscimenti (primi premi) in Concorsi nazionali e internazionali ricevuti da Giuliana Rigamonti fra cui, negli ultimi quindici anni, La settima onda, Milano 2003, le ha valso il Premio di poesia San Domenichino.
Nella collana di poesia della Libri Scheiwiller, allora diretta da Giovanni Raboni, esce L’acino della notte, 2006: la raccolta le vale, nel 2009, il Superpremio del Cinquantesimo San Domenichino, riservato ai poeti vincitori del Primo Premio delle ultime 25 edizioni.
Giuliana Rigamonti, in qualità di egittologo con specializzazione in filologia, si dedica alla traduzione e interpretazione di stele e documenti letterari dell’Antico e Medio Regno; ne fanno fede le pubblicazioni con Marco Chioffi: Le stele di Iunu e Upemneferet, in “Ricerche di Egittologia e di Antichità Copte”, Imola, La Mandragora, 2005; Un dispaccio da Mirgissa, 2005; Stele della IV Dinastia, 2005; I racconti di re Keope (Papiro Westcar), 2005; La stele di Gebel Barkal, 2007; Antologia della letteratura egizia del Medio Regno (3 voll., 2007, 2008, 2009 Torino, Ananke). Di recente è uscita una raccolta di traduzioni dell’Antico Regno: Màstabe, stele e iscrizioni rupestri egizie dell’Antico Regno (4 voll., 2011, 2012, 2013, 2014 Imola, La Mandragora. Il I volume di questa raccolta è risultato vincitore al Premio Internazionale -sez. saggistica-  Ada Negri 2012), Qubbet el-Hawa, la tomba rupestre di Ishemai, Imola, La Mandragora 2014, Saqqara I, Imola, La Mandragora 2015, testi entrati nelle biblioteche universitarie e nei musei di settore. Le presentazioni di questi volumi, scritte dai più eminenti egittologi internazionali, attestano l’alto contenuto scientifico delle opere. Pubblicazione di due studi sull’Antico Regno (2015 – 2016) su JARCE (Journal of the American Research Center in Egypt), la “Bibbia” degli egittologi, imprescindibile riferimento in campo egittologico.