Profonda immobilità
di
Profonda immobilità.
Mi sono abituata al silenzio
e mi fido del buio.
La cucina mi reclama ma io faccio finta
di non sentire gli strani gorgoglii
del frigorifero vuoto
e la stufa sbuffa
perché vuole cuocere
un caldo elaborato intingolo …
mangio pancotto con aglio e olio …
caffellatte la sera con fette biscottate
(lontano il ricordo dell’insalata speziata).
I vasi nel terrazzo parlottano
e stanno chinati
per non farsi sentire da me
(sparlano di me, del mio malumore
e del mio scialle di lana).
Sento il fruscio altezzoso della rosa tea
che sparge falpalà di petali.
Il mio gatto rosso-arancio ha versato il latte
per farmi un dispetto.
Vuole – oggi – del moscato?
Faccio finta di non vedere e sentire.