Torno bambino

Torno bambino dagli occhi spauriti e non so cosa accadrà Che l’inverno macini la mia memoria e mi lasci solo con i flutti che mi sfiorano! Non ricorderò Non vorrò ricordare Cosa dirò al grecale quando mi parlerà degli angeli?

Mi vengono incontro

Mi vengono incontro alcune anime che non distinguo Mi sorridono Mi dicono di andare avanti e io  seguito a guardarmi intorno Vapori e brina E il canto sempre quel canto Poi una quercia enorme Seduta accanto a un giglio c’è la bambina dalle trecce d’oro che mi conduce nel giardino degli aranci

Notti imperfette

Quando la stanza diventa una nave facile mescolare tempo ai luoghi incontrare le ore in altri mondi. Abbandonata riva nell’incerto trasporto e più incerto destino quello che resta dell’intero giorno. Il confine è aperto fra vivi e morti infiniti varchi dove i più cari si confondono sempre a richiamarci.

Il viaggio continua

l viaggio continuava, ardito. Navigavamo per arcipelaghi di stelle, risucchiati nello spazio e nel tempo dentro i giochi alterni e opposti delle quattro forze che ci governano, eppure sembrava che seguissimo una rotta ben calcolata, forse un’orbita celeste. Ovunque fuochi intorno a noi guizzavano a festa occhieggiavano pungenti piccole, neonate stelle. A volte m’accadeva d’assopirmi….

Germoglio

Debbo fare la scala, andare a vedere il crescere del sole sopra l’erba fradicia e le foglie spolpate debbo vederlo il germoglio che cresce nella terra umida al tepore che l’invade chiuso nella sua essenza che vorrei mettere a fuoco almeno un poco; invece resto qui in questa pausa inerte in meraviglia di richiami nati…

Gli umori del cielo

Gli umori del cielo danzano nella bocca concava del Vulcano io come naufrago negli ampi spazi aerei negli azzurri liquidi crespati in queste strade di cieli tersi l’aria profuma di capperi e di salsedine chi siamo? molecole di acqua e di alghe filiformi magma di fuoco che tace nella sonnolenza dei millenni o forse linfa…