Notti imperfette

Quando la stanza diventa una nave facile mescolare tempo ai luoghi incontrare le ore in altri mondi. Abbandonata riva nell’incerto trasporto e più incerto destino quello che resta dell’intero giorno. Il confine è aperto fra vivi e morti infiniti varchi dove i più cari si confondono sempre a richiamarci.

Il viaggio continua

l viaggio continuava, ardito. Navigavamo per arcipelaghi di stelle, risucchiati nello spazio e nel tempo dentro i giochi alterni e opposti delle quattro forze che ci governano, eppure sembrava che seguissimo una rotta ben calcolata, forse un’orbita celeste. Ovunque fuochi intorno a noi guizzavano a festa occhieggiavano pungenti piccole, neonate stelle. A volte m’accadeva d’assopirmi….

Vent’anni a Parigi

Tutto quel francese ci piovve addosso improvviso, nelle sere di voli pindarici e pastis a buon mercato. Noi provinciali entusiasti di rive gauche e dei nostri vent’anni segnati, più che da Sartre e Baudelaire, dai capelli e dallo sguardo d’inarrivabili veneri. Tavolini all’aperto, bistrot e croissant per cena, ma come erano dolci di futuro quelle…

Germoglio

Debbo fare la scala, andare a vedere il crescere del sole sopra l’erba fradicia e le foglie spolpate debbo vederlo il germoglio che cresce nella terra umida al tepore che l’invade chiuso nella sua essenza che vorrei mettere a fuoco almeno un poco; invece resto qui in questa pausa inerte in meraviglia di richiami nati…