Ho scritto abbastanza

Ho scritto abbastanza ed ora le parole tracimano oltre il rigo.Dovrò discernere il senso nascosto sotto la coltre del significatoscartare quelle che non servono a vivere e a morirema che dolcemente ci portano per mano verso la dissipazioneinutili ma fatate vele su un lago rotondo senza sbocchi. E poi dovrò tenere sulla pagina quelle che…

Di non chiudere le porte stasera

Di non chiudere le porte stasera tu già mi dici. Un passatonon torna più se non raccolto da memoria d’aghi nel petto,guardinghi noi a rivivere l’inferno. Così va smarginandosiquest’altro giorno nel fragore di fuoco dell’ennesimotramonto. E noi pii, abnegando l’identità fatta di luce.Risento ancora la monotonia del grillo e il canto biancod’una luna indifferente. A…

Ode per una ragazza che era amica di Majakovkij e considerava la vita unica meraviglia del creato

Amica mia, amica di Majakovskijcome scordare le foglie d’oro che turbinandosono andate a cadere nello stagnodando scintillio all’immobile filo delle acque. Una brezza triste infrange una voce lontanae ci riporta la disposizione felice della tuaimmaginazione, il prevalere dell’audacia sulla nudaessenza, il gusto del rischio, la sua bocca. Ma avevi abbandonato il tuo ideale,la vita era…

Al centro della notte

Nell’inutile afono notturno vecchie repliche si trascinano sulla parete del buio come si allenassero per l’eternità. La terra è celata dalle tenebre frugate invano da spiriti poco evoluti che si trascinano senza casa. E la speranza … Assolutamente immobile vagheggia immagini sconosciute che si azzuffano sopraffatte dal brusio velato dell’oblio. Tra veglia e sonno, nella…

Madri vesuviane

Larve di sonno avvolte in gravi scialli migravano nell’alba rugiadosa d’un avaro novembre con mani adunche a sradicare ortaggi da spartire tra cene e beveraggi nella cucina-stalla. Desolate spose d’uomini in guerra madri curve sui figli a preservarli dal malefico incanto della luna. E fu la sfida che riattizzava braci semispente al paiolo di rame…